Eccoci! Come dicevo nel post della settimana scorsa, vorrei condividere il contenuto di alcuni webinar che ho seguito non molto tempo fa su come promuoversi online utilizzando un sito web, da tenere alto in classifica su Google grazie a semplici azioni di SEO. Oggi vorrei soffermarmi su alcuni strumenti e concetti base del digital marketing, per poi passare nelle prossime settimane alla sicurezza riguardante il proprio sito web, come organizzarlo e che strategie e tool utilizzare per assicurarsi e controllare il traffico.
Tanto per cominciare, come concetto di base è opportuno menzionare il referral marketing, o marketing della referenza: si tratta di una tipologia di marketing sempre molto efficace che fa leva sul potere delle esperienze autentiche dei clienti di un’azienda e le utilizza come strumento di promozione, spontanea e non, di persona e online, da parte degli stessi. Il metodo più utilizzato del marketing della referenza è il passaparola, l’esperienza condivisa da parte di alcuni clienti che suggeriscono ad altri di rivolgersi a un’azienda per le peculiarità dei suoi prodotti e dei suoi servizi.
Un altro strumento con cui è bene familiarizzare se si vuole implementare una strategia di web marketing di successo è la landing page, ovvero una pagina web specificamente strutturata che il visitatore raggiunge dopo aver cliccato un link o una pubblicità. Questa pagina è appositamente sviluppata per trattare specifici argomenti: mostra contenuti che sono un’estensione del link o della pubblicità ed è ottimizzata per una specifica parola chiave, o frase, per “attrarre” i motori di ricerca. È l’elemento cardine di qualsiasi attività di web marketing perché permette di trasformare gli utenti in clienti. L’utilizzo classico è nell’ambito di programmi di promozione come AdWords di Google, Zanox o TradeDoubler. La landing page che l’utente raggiungerà sarà quella promossa negli annunci pubblicitari.
Google conosce poi il contenuto di miliardi di siti web perché esegue una costante scansione dei siti web in tutto il mondo con i suoi cosiddetti Googlebot, chiamati anche “crawler“. Questi crawler analizzano un sito e catalogano il contenuto in modo che quando si pone una domanda a Google esso sappia quale sito web raccomandare. L’invio di una mappa del proprio sito a Google è un buon modo per assicurarsi che i Googlebot conoscano il vostro sito web e le pagine da scansionare, in modo da poterle visualizzare nei risultati di Google.In questo ambito, Sitemap.xml e Robot.txl sono strumenti molto utili per questo scopo. Inoltre, la Wayback Machine è un archivio digitale del World Wide Web, la macchina del tempo di Internet. È un enorme archivio che contiene tantissimi contenuti provenienti dal World Wide Web del passato per essere ri-sfogliati, rivisti e ri-apprezzati nuovamente. La WM si basa sugli snapshot, ovvero delle istantanee: sono delle vere e proprie immagini delle vecchie versioni dei siti Web “catturati”. Questa capsula del tempo ha raccolto oltre 400 miliardi di pagine. Va da sé che farci conoscere da questo sistema ci produce maggior accessibilità. Essendo che il primo passo che la Wayback Machine deve compiere per poter archiviare un sito è visitarlo, il modo più efficiente per farglielo fare è “consigliarglielo”: basta inviarle l’URL che ne localizza le risorse. Lei si occuperà del resto e, di tanto in tanto, tornerà a visualizzarlo per creare nuove immagini, che, una volta elaborate, saranno disponibili per la consultazione.